Tour de France 2018, Top/Flop del giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2018.
TOP
Peter Sagan (Bora-Hansgrohe): Ottiene quasi sgommando la terza affermazione in questa edizione e l’undicesima in carriera al Tour de France. Lascia l’onere dell’inseguimento alle altre formazioni e spende i compagni al minimo sindacale. Nel finale, sornione, piazza la zampata vincente pur partendo (per sua stessa ammissione) con un attimo di ritardo. Nonostante l’ipoteca sulla maglia verde non sembra ancora sazio.
Philippe Gilbert (Quick-Step Floors): Il finale tira impercettibilmente e all’iridato di Valkenburg viene l’acquolina in bocca non appena scorge la flamme rouge. La presenza massiccia di uomini della Groupama-FDJ gli fa rientrare il colpo in canna a 450 metri dall’arrivo, ma la rasoiata prodotta è l’ennesima testimonianza di una condizione ottima. Dopo aver tanto seminato, tuttavia, il tempo per raccogliere inizia a stringere.
Michael Schär (BMC Racing Team): Il gruppo fa capire sin da subito ai fuggitivi che aria tiri, ma lo svizzero si intestardisce e si ferma a sei chilometri dal tiro mancino. Negli ultimi 20 la sua diventa una crono individuale penalizzata anche dal forte vento contrario. Il (magro) premio di consolazione è nel numero rosso che indosserà domani. A conti fatti avrebbe meritato qualcosa in più.
FLOP
Arnaud Démare (Groupama-FDJ): Anche oggi la squadra è impeccabile, ma lui proprio non c’è. Pilotato alla perfezione fino all’ultima curva, parte per primo e finisce per ultimo (ovvero terzo) tra i migliori velocisti, senza mai dare l’impressione di poter contrastare la brillantezza di chi lo precede. I tempi non sono ancora maturi per le sentenze, ma la sensazione è che a Parigi si imporrà più di una semplice riflessione sul percorso di avvicinamento alla Grande Boucle.
Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits): Dopo i due quinti posti ottenuti quando all’appello c’erano ancora i più forti del lotto, ci si aspettava qualcosa in più. Lo sprinter preferito dalla squadra a Nacer Bouhanni riesce a malapena a terminare nella top 20 di giornata, dilapidando così una delle pochissime occasioni ancora rimaste alle ruote veloci. E il piatto della formazione di Cédric Vasseur continua a piangere, con buona pace dei propositi di ingresso nel World Tour.
Maximiliano Ariel Richeze (Quick-Step Floors): Affrancato dall’obbligo di scortare Fernando Gaviria, ci si poteva aspettare di vederlo sgomitare con gli altri velocisti. Lo fa fino a due chilometri dall’arrivo, ma si smarrisce quando parte all’attacco il compagno di squadra Gilbert, tant’è che a disputare lo sprint per la formazione belga è Yves Lampaert (6°). L’argentino si rialza e chiude invece al 28° posto, gettando al vento una buona possibilità per confermarsi elemento ancora in grado di far bene anche in proprio.
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